Vendita

Quotazioni troppo alte possono danneggiare l’artista?

Prezzi troppo alti o troppo bassi possono danneggiare notevolmente un artista. In particolare se le quotazioni sono sproporzionate in eccesso il danno è più difficile da riparare...

Ecco uno dei tipici dialoghi in cui mi capita di imbattermi:

Artista: "Mi è stata assegnata una quotazione altissima da alcuni critici, ma nessuno acquista le mie opere a quel prezzo. Così non le vendo".

Io: "Forse dovresti rivedere la quotazione..."

Artista: "Assolutamente no, preferisco non venderle piuttosto che svenderle!"

Vedersi assegnata dagli "esperti" una quotazione molto alta riempie di orgoglio e ci fa sentire importanti.

Vendere a meno farebbe crollare il senso di importanza e di sicurezza che questa quotazione ci infonde.

Non è tanto una questione di soldi, ma proprio di percezione del proprio valore come artista.

Ma c'è un ma...

Dove sta l'inghippo?

Il problema è che nel 99% dei casi in cui mi sono imbattuta, queste quotazioni stellari sono assegnate da "critici" in concomitanza con la pubblicazione a pagamento su cataloghi (spesso editi da case editrici conosciute) o con la partecipazione a mostre, sempre dietro un compenso profumato da parte dell'artista.

Queste quotazioni così alte non dipendono dal fatto che l'opera abbia effettivamente quel valore economico sul mercato, ma dal fatto che l'artista, sentendosi pieno di orgoglio per tale quotazione, sarà spinto a pagare per partecipare alla mostra successiva o per essere pubblicato sulla prossima edizione del catalogo.

Questi presunti "esperti" guadagnano sulla debolezza degli artisti, sulla loro insicurezza e sul bisogno che qualcuno di autorevole dica loro che valgano.

E così si causa un grave danno all'artista.

Così si distrugge il mercato dell'artista

Il prezzo delle opere d'arte non è determinato da un "esperto" che ha un'intuizione divina, ma si basa su fattori molto concreti e misurabili.

Questi fattori sono numerosi, due dei quali sono il numero delle vendite e i prezzi di vendita precedenti.

Se un artista non ha mai venduto sarà quasi impossibile che le sue opere possano avere quotazioni molto alte.

Il mercato dell'arte funziona come qualsiasi altro mercato, in funzione della domanda e dell'offerta.

Non c'è cosa peggiore per la carriera di un artista il fatto che le sue opere non vengano vendute (perché vuol dire che la domanda non c'è, ovvero: nessuno è disposto a comprarle).

O ancora peggio, che i prezzi delle sue opere scendano nel tempo.

Cosa che immancabilmente avviene quando l'artista si accorge di non riuscire a vendere ai prezzi decisi dai sedicenti "esperti" e quindi è costretto ad abbassarli.

Fare affidamento su questa tipologia di quotazioni per un artista vuol dire tagliarsi le gambe ancor prima di partire...

Il valore economico e il valore culturale di un'opera

Ci tengo a sottolineare che il VALORE ECONOMICO di un'opera d'arte non sempre è direttamente proporzionale alla qualità dell'opera, alla sua bellezza e al suo VALORE CULTURALE.

Un'opera che costa di più non è necessariamente migliore di un'opera che ha un prezzo inferiore.

Ma mercato dell'arte ha le sue regole, e se vogliamo vendere le nostre opere dobbiamo conoscerle.

Altrimenti ci bruciamo ancor prima di partire.

Mi rendo conto che questo è un tema molto complesso, per questo ho realizzato una video-diretta dove cerco di approfondire la questione.

Buona visione!

 

Se vuoi approfondire ulteriormente questo argomento ti consiglio il webinar Come decidere il prezzo delle tue opere d'arte o una Valutazione professionale delle tue opere.

Ti va di supportarmi?

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