Quante volte ti è capitato di pensare e ripensare al titolo da dare alle tue opere d’arte?
Ci sono artisti che decidono i titoli in modo istintivo, di pancia.
C’è chi invece ci rimugina a lungo.
Altri artisti invece non amano la ricerca del titolo, quindi optano spesso per un lapidario “Senza titolo” oppure per una semplice numerazione (per esempio “Paesaggio 1”, “Paesaggio 2”, ecc.).
In realtà la scelta del titolo da dare alle tue opere è importantissima perché nasconde molte implicazioni a cui forse non avevi pensato.
Le opere con il titolo si vendono più facilmente
Studi di settore hanno dimostrato che chi colleziona opere d’arte posto di fronte alla stessa opera una volta priva di titolo e una volta titolata, tenderà con maggiore probabilità ad acquistare quella con il titolo.
La spiegazione è che l’opera con il titolo dà l’impressione, più o meno conscia, di possedere “quel qualcosa in più” che ne rende più facile l’acquisto.
Le opere con il titolo aiutano la comprensione dell’opera
Uno dei bisogni principali di chi colleziona (o di chi semplicemente fruisce di un’opera d’arte) è quella di capire che cosa ha di fronte.
Capire per entrare più facilmente in relazione con l’opera e quindi per apprezzarla più profondamente.
Come diceva Leonardo da Vinci:
Più si conosce più si ama
Il titolo può essere uno strumento per dare alcune brevi indicazioni che permettano all’osservatore di capire meglio l’opera, che cosa rappresenta e quali sono le intenzioni dell’autore.
Le opere con il titolo incuriosiscono
Un titolo ben fatto può stimolare la curiosità dell’osservatore che quindi sarà più incline a soffermarsi sull’opera, a porsi e a porre delle domande, aumentando così le probabilità di vendita dell’opera stessa.
I titoli sono un investimento sul futuro
Con l’avanzare della tua carriera artistica sarà sempre più importante per te, per i tuoi collezionisti e per i galleristi, tenere traccia degli spostamenti delle tue opere, delle compravendite, delle esposizioni, ecc. Questo lavoro diventa molto più arduo e complesso di fronte ad una serie di opere senza titolo o con titoli molto simili tra loro.
Allora come scegliere i titoli?
Da queste riflessioni possiamo dedurre una serie di indicazioni che ci guideranno nella scelta dei titoli delle nostre opere d’arte:
- USA LE PAROLE CHIAVE: parole cioè che facilitino la comprensione di quanto raffigurato, di che cosa ti ha ispirato, del significato dell’opera o del messaggio che vuoi trasmettere.
- SII SEDUCENTE: scegli un titolo capace di sedurre lo spettatore, che lo incuriosisca e lo invogli a porsi delle domande. Titoli insoliti o inaspettati possono attirare l’attenzione (ma fai attenzione a non risultare troppo criptico).
- EVITA TITOLI TROPPO SIMILI TRA LORO: annoiano e non facilitano la comprensione dell’opera. Gli spettatori preferiscono titoli unici e differenti per ciascuna opera. Inoltre quando esporrai un insieme di tue opere, i titoli forniranno al pubblico degli indizi sulla tua evoluzione artistica.
- EVITA TITOLI NUMERICI E I “SENZA TITOLO”: sono poco interessanti, difficili da ricordare e rendono le ricerche online e offline molto più difficili. Se qualcuno vede un’opera ad una mostra e poi una volta a casa vuole fare delle ricerche per approfondire o semplicemente per rivederla, quanta fatica farà a trovarla se il suo titolo è semplicemente “Senza titolo”?
Conclusioni
Eccoci giunti alla fine di questa riflessione sui titoli e sulla loro funzione.
Che cosa ne pensi? In base a quali criteri decidi il titolo delle tue opere? Scrivilo nei commenti.
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Assolutamente vero! I titoli aiutano a vendere! Per mia fortuna i titoli mi vengono facilmente e spesso sono riuscita a concludere una vendita incerta proprio grazie al titolo. Aggiungo anche che devono essere molto autobiografici, alla gente questo aspetto piace molto.
Giustissimo, grazie per il tuo commento