Vendita

Il coefficiente artistico serve davvero?

Oggi rispondo ad una domanda che mi fate davvero molto spesso: il coefficiente artistico serve davvero?

Il coefficiente è un valore numerico che dovrebbe aiutarci a determinare il prezzo delle nostre opere d’arte seguendo la formula: (base + altezza in cm) x 10 x coefficiente.

È un metodo molto utilizzato in Italia che in realtà non è riconosciuto a livello internazionale.

Alan Bamberger, uno dei massimi esperti mondiali sul tema, lo ha definito in un recente articolo del suo blog “the dumbest way ever invented to price art” cioè “il metodo più stupido mai inventato per determinare il prezzo di un’opera d’arte”.

Questo perché il sistema del coefficiente si basa fondamentalmente sulle dimensioni dell’opera.

La dimensione è UNO dei fattori che influiscono sul prezzo, ma non è sicuramente il più importante.

Può tranquillamente succedere che un’opera più piccola valga di più di un’opera più grande.

I parametri da considerare per la valutazione di un’opera sono numerosi e svariati:

  • Medium
  • Dimensioni
  • Colori
  • Composizione
  • Soggetto
  • Periodo di realizzazione
  • Storie legate all’opera
  • Citazioni
  • Premi vinti
  • Reputazione dell’artista (brand)
  • Curriculum dell’artista
  • Storico vendite
  • Mercato
  • Ecc…

Tutto questo non può assolutamente essere sintetizzato con un numero che, oltretutto, nella maggior parte dei casi varia da una galleria/esperto all’altra/o.

I prezzi delle opere d’arte devono avere una caratteristica fondamentale: la CONSISTENZA, cioè devono basarsi su fattori misurabili, giustificabili e collocarsi realisticamente all’interno dell’attuale andamento del mercato dell’arte.

Altrimenti nel momento in cui ci affacciamo sul mercato internazionale, cosa che necessariamente avviene se vendiamo online, sono dolori…

In questo video approfondisco l'argomento:

Qui trovi il file con tutti i prezzi di vendita delle opere della serie Dollar Sign di Andy Warhol di cui ti parlo nel video. Puoi vedere come i prezzi varino notevolmente in relazione al colore.

E tu che cosa ne pensi di questo argomento? Pensi che il coefficiente sia uno strumento valido per il mercato di oggi? Scrivilo nei commenti.

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2 Comments

  1. Penso che il valore dell’opera debba essere commisurato all’equilibrio, alla perfezione della tecnica, al sapiente lavoro, all’insieme dei particolari, alla distribuzione dei colori, all’atmosfera, al significato ed all’emozione che l’opera puo’ offrire all’osservatore. Questo indipendentemente dalle quotazioni, dal mercato, dalla moda del momento e da tutto quello che puo’ condizionare il particolare, soggettivo e poco trasparente settore dell’arte.

    1. Ciao Maurizio, grazie per la riflessione. Hai ragione, ma nel momento in cui si mette un’opera nel mercato non si può fare a meno del mercato… Poi valore economico e valore culturale/sentimentale/emotivo/culturale non sempre vanno di pari passo. Ma se si parla di soldi c’è poco da fare.

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